Nella nostra società una delle parole più difficili da pronunciare è morte. La morte fa paura a tutti, in un modo o nell'altro ci condiziona, c'è chi ha paura di morire soffrendo, chi ha paura di quello che lascerà, chi di quello che troverà e c'è chi ha paura e basta.
Penso che ognuno di noi vorrebbe scegliere come morire, anche solo per evitare le nostre più grandi paure relative alla morte, c'è chi vorrebbe morire come una "rockstar" dopo una vita sfrenata, chi nel sonno e chi in un attimo. Affrontare la morte in modo indiretto, cioè quando colpisce parenti, amici, conoscenti ecc, è già difficile figurarsi quando dovremmo affrontare la nostra; nessuno sarà forte come Marlon Brando in Apocalypse now prima di essere ucciso a bastonate, ma ognuno, ne sono convinto, sarà forte a modo suo.
Ho scritto questi miei (confusi) pensieri perchè penso che non ci sia nulla di male se un uomo di 95 anni con un tumore abbia deciso di porre fine alla sua vita, anzi visto il personaggio potrebbe essere il colpo di genio, la sua "giusta" uscita di scena prima di calare definitivamente il sipario.
Con questo non dico certo di essere favorevole al suicidio, no, soprattutto perchè lo ritengo un atto vigliacco e coraggioso allo stesso tempo. Ma penso che si debba rispettare la nostra volontà, il modo in cui abbiamo scelto di uscire di scena.
Ognuno fa delle scelte nella sua vita, su come vivere, con chi vivere, che lavoro fare, se lavorare, se vivere nel giusto o meno, non vedo come uno non possa decidere anche come morire.
Non so se passerà il messaggio che avevo in mente, ma di certo tutti questi moralismi e questi commenti (televisivi e politici) su come un uomo abbia deciso di andarsene mi infastidiscono, mi innervosiscono.
Mi auguro di vivere al massimo e di morire (tra un bel pò) come meglio crederò in quel momento. Anche questa è libertà.
B.
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